Contributi a fondo perduto del Decreto Sostegni bis: i requisiti per ottenere i diversi importi

ontributi a fondo perduto, il Decreto Sostegni bis, che è stato approvato oggi, 20 maggio 2021, in Consiglio dei Ministri introduce tre diversi meccanismi per stabilire gli importi degli aiuti da destinare alle partite IVA che presentano i requisiti richiesti. Viene previsto, in questo modo, una sorta di saldo da erogare a fine anno.

Nella nuova bozza del provvedimento ritornano alcuni elementi che erano stati annunciati nei mesi scorsi ma che non erano stati inseriti nella prima versione circolata a fine aprile.

Per l’accesso agli aiuti resta centrale il calo del fatturato del 30 per cento, ma viene introdotto anche un confronto tra il risultato d’esercizio del 2020 con il 2019. In caso di perdita, si ha diritto a una nuova tranche a fine 2021. Ma in questo caso la percentuale che determina l’inclusione o l’esclusione dalla platea di beneficiari dovrà essere definita con un apposito decreto del MEF, Ministero dell’Economia e delle Finanze.

 

Volendo sintetizzare in maniera estrema le novità che si profilano, potremmo distinguere tre diversi contributi a fondo perduto:

  • una nuova tranche di pari importo per i vecchi beneficiari con la possibilità di ottenere una somma aggiuntiva spostando il periodo su cui verificare il calo dell’ammontare medio mensile del fatturato e dei corrispettivi pari al 30 per cento da gennaio ad aprile;
  • una nuova formula che si basa sul confronto tra i periodi 1° aprile 2019 - 31 marzo 2020 e 1° aprile 2020- 31 marzo 2021 e che permette di includere una platea di beneficiari che non aveva i requisiti previsti dal primo Decreto Sostegni;
  • un saldo finale di contributi a fondo perduto per coloro che dimostrano di avere avuto un peggioramento del risultato economico d’esercizio relativo al periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2020, rispetto a quello relativo al periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2019, in misura pari o superiore alla percentuale che sarà definita con il decreto del Ministro dell’economia e delle finanze, a patto che la dichiarazione dei redditi sia presentata entro la scadenza del 10 settembre e non del 30 novembre.

Di seguito un’analisi dei tre diversi meccanismi presenti nella bozza del Decreto Sostegni bis.

Contributi a fondo perduto nel Decreto Sostegni bis: requisiti e importi per i vecchi beneficiari

Stando all’impostazione attuale, la prima novità contenuta nel testo del Decreto Sostegni bis è una conferma totale della misura già prevista con il provvedimento emergenziale precedente.

Le domande sono ancora aperte fino alla scadenza del 28 maggio. E i principali requisiti stabiliti dal DL numero 41 del 22 marzo 2021 per accedere alla misura sono i seguenti:

  • una partita IVA attiva al 23 marzo 2021, data di entrata in vigore del decreto Sostegni;
  • ricavi o compensi fino a 10 milioni di euro nell’anno 2019;
  • un fatturato medio mensile inferiore almeno del 30 per cento nel confronto tra 2020 e 2019.

Solo chi rispetta le condizioni che seguono riceve un nuovo supporto economico:

  • alla data di entrata in vigore del Decreto Sostegni bis la partita IVA deve risultare ancora attiva;
  • il contributo a fondo perduto del DL numero 41 del 2021 non deve essere stato restituito o percepito indebitamente.

Le partite IVA che hanno già inviato l’istanza e ricevuto il pagamento, da un minimo di 1.000 a un massimo di 150.000 euro, riceveranno in automatico, senza nessuna richiesta, una nuova tranche di aiuti dello stesso importo.

Ai vecchi beneficiari viene riconosciuto un aiuto gemello a quello già ricevuto, anche nelle modalità di erogazione, vale la scelta effettuata in principio tra pagamento diretto sul conto corrente e utilizzo in compensazione tramite modello F24.

Ma è concessa la possibilità di aumentare il valore del sostegno ricevuto presentando una domanda per ottenere un contributo a fondo perduto alternativo destinato a coloro che hanno registrano un calo dell’ammontare medio mensile del fatturato e dei corrispettivi pari al 30 per cento nel confronto tra due periodi:

    • 1° aprile 2019 - 31 marzo 2020;
    • 1° aprile 2020- 31 marzo 2021.

Cambia il periodo preso in considerazione per valutare le perdite registrate. E potrebbe cambiare, quindi, il valore dell’aiuto concesso rispetto al primo Decreto Sostegni:

  • se la cifra è superiore, la differenza si aggiunge alla somma già ricevuta;
  • se è inferiore, si ha diritto comunque alla cifra già ricevuta con il Decreto Sostegni.

La modalità di calcolo degli importi, infatti, prevede l’applicazione di una percentuale, diversa in base a ricavi e compensi del richiedente, alla differenza che emerge tra fatturato e corrispettivi dei due periodi messi a confronto.

 
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