Regime forfettario 2020, limiti e novità per le Partite IVA

Regime forfettario 2020, tante le novità per le partite IVA.

Per continuare a usufruire della tassa piatta al 15% nel 2020, le partite IVA devono possedere questi requisiti, pena l’esclusione dal regime agevolato:

  • rispettare il limite dei 20.000 euro di spesa per il personale dipendente e per i collaboratori;
  • non superare il limite dei 30.000 euro di reddito da lavoro dipendente o da pensione.

La manovra finanziaria non ha introdotto l’obbligo di fatturazione elettronica per i forfettari, ma ha aperto le porte a un regime premiale: per le partite IVA che se ne avvalgono, i termini di accertamento verranno ridotti di un anno, cioè quattro anni invece dei cinque previsti per la maggior parte dei casi.

Sorge però un nuovo adempimento a partire dal 1° gennaio 2020: lo scontrino elettronico sarà obbligatorio per tutti, anche per chi è nel regime dei minimi.

Abolita, invece, la flat tax del 20% per le partite IVA con ricavi o compensi da 65.001 a 100.000 euro.

Sono stati reintrodotti, infatti, i limiti relativi alle spese per i compensi al personale o ai collaboratori, per un totale che non può essere superiore a 20.000 euro lordi.

Non ci sono limiti che riguardano le spese per i beni strumentali.

Viene reintrodotto anche il limite dei 30.000 euro di reddito massimo percepibile da lavoro dipendente o da pensione, pena l’esclusione dall’accesso o dalla permanenza nel regime forfettario.

La Legge di Bilancio 2020 non introduce l’obbligo di fatturazione elettronica per i forfettari.

Dall’altro lato, però, lo incentiva attraverso l’introduzione di un regime premiale per le partite IVA che fatturano solo elettronicamente.

 

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