Da gennaio 2020 nuovo obbligo di corrispettivi telematici

Per effetto di quanto stabilito dal D.L. 119/2018, a partire dal 1° luglio 2019, per certi contribuenti è prevista l’entrata in vigore dell’obbligo di inviare telematicamente i corrispettivi all’Agenzia delle entrate.

La decorrenza di tale nuovo obbligo è differenziata a seconda dell’ammontare del volume d’affari realizzato. Infatti, l’obbligo sussiste rispettivamente:

  • dal 1° luglio 2019, per i soggetti con un volume d’affari superiore ad € 400.000;
  • dal 1° gennaio 2020, per tutti i soggetti a prescindere dall’ammontare del volume d’affari.

Con riferimento alla prima ipotesi, si fa presente che è necessario verificare il volume d’affari al 31.12.2018, emergente dal modello Iva 2019.

Dal punto di vista soggettivo, l’articolo 17 D.L. 119/2018 rinvia alla pubblicazione di un Decreto ministeriale le ipotesi di esonero da questo adempimento, sulla base di due parametri:

  1. la tipologia di attività svolta dai soggetti passivi;
  2. il luogo di esercizio dell’attività, in considerazione del fatto che in alcune zone d’Italia la rete internet potrebbe non essere disponibile.

Dal punto di vista procedurale, l’adempimento di tale obbligo presuppone la dotazione, in capo agli esercenti attività al dettaglio:

  • dei c.d. “registratori telematici”, già sottoposti a specifica regolamentazione con il Provvedimento dell’Agenzia delle entrate n. 182017 del 28.10.2016;
  • o di nuovi strumenti, individuati successivamente dall’Agenzia delle entrate, come ad esempio un portale web dedicato.

 

Chi sono i soggetti obbligati ai corrispettivi elettronici?

La normativa di riferimento prende in considerazione i corrispettivi. Questo significa che sono interessati alla norma:

  • commercianti al minuto;
  • Gli esercenti attività turistico ricettive di tipo alberghiero;
  • ristoratori;
  • Etc..

Tutti questi soggetti devono applicare la memorizzazione e trasmissione elettronica dei corrispettivi indipendentemente dal regime fiscale applicato.

Sostanzialmente devono applicare i corrispettivi elettronici i soggetti che adottano:

  • La contabilità ordinaria;
  • La contabilità semplificat
  • Il regime forfettario.

Sono interessati anche i soggetti in Regime Forfettario. Questi soggetti, anche se non sono tenuti agli obblighi della Fatturazione Elettronica devono adempiere ai corrispettivi telematici. Questo sempre in attesa dell’uscita di una causa di esclusione.

Come funzionano operativamente i corrispettivi elettronici?

soggetti interessati dalla disposizione sono tutti quelli che ad oggi hanno la possibilità di emettere per certificare i propri incassi:

  • Scontrini, o
  • Ricevute fiscali,

Dal 1° gennaio 2020 questi soggetti sostituiscono questa documentazione con l’emissione di un documento commerciale. Si tratta di un documento a natura “non fiscale” che viene emesso esclusivamente attraverso:

  • Un registratore telematico (RT), oppure
  • Una procedura apposita, messa a disposizione sul portale Fatture e Corrispettivi dell’Agenzia delle Entrate.

corrispettivi elettronici, quindi, permettono ai commercianti di sostituire, scontrino fiscale, ricevuta fiscale e registro corrispettivi. Questi documenti non sono più obbligatori a partire dal 2020.

Come adempiere alla trasmissione dei corrispettivi: il registratore telematico

L’adempimento legato alla trasmissione dei corrispettivi elettronici può essere effettuato attraverso:

  • L’acquisto di un registratore telematico apposito;
  • L’adeguamento del registratore di cassa esistente.

La prima possibilità è quella di sostituire il registratore di cassa con un nuovo registratore telematico (RT). Si tratta di un registratore di cassa “evoluto“, in grado di:

  • Connettersi ad internet;
  • Produrre il documento commerciale da consegnare ai clienti;
  • Memorizzare in modo sicuro il corrispettivo;
  • Trasmettere telematicamente il tracciato XML all’Agenzia delle Entrate.

Al momento della chiusura giornaliera di cassa l’RT, in automatico, ovvero senza che il commerciante debba fare qualcosa, predispone e sigilla il file XML con i dati complessivi dei corrispettivi della giornata e lo invia alla Agenzia delle entrate.

Sostanzialmente, è possibile utilizzare il registratore telematico senza la connessione a internet durante la giornata e connetterlo solo al momento della chiusura e invio.

Corrispettivi elettronici attraverso il servizio online dell’agenzia delle entrate

In alternativa alla possibilità di utilizzare il registratore telematico è possibile utilizzare la procedura online messa a disposizione dall’Agenzia delle Entrate.

Si tratta di un apposito servizio messo a disposizione dal portale “Fatture e corrispettivi“.

Per seguire questa procedura per la certificazione telematica dei corrispettivi è necessario:

  • Effettuare l’accesso all’area dedicata personale utilizzando:
    • Le credenziali Spid, oppure
    • I servizi telematici Entratel o Fisconline, oppure
    • La Carta nazionale dei servizi (CNS);
  • Procedere alla compilazione del documento commerciale. Si tratta, sostanzialmente, di compilare una sorta di ricevuta fiscale, verificare i propri dati anagrafici precompilati, digitare i dettagli dell’operazione (descrizione dei beni ceduti o prestazioni rese, distinta indicazione di imponibile e IVA per ciascun articolo ceduto/servizio reso, indicazione eventuale sconto, indicazione degli importi pagati in contanti, con strumenti elettronici o non ancora pagati);
  • Procedere alla generazione del documento commerciale (non fiscale) in formato PDF;
  • Fare scegliere al cliente la modalità del rilascio, cartaceo oppure invio a mezzo email o altra modalità come MMS, Whatsapp, etc;
  • Procedere alla memorizzazione e conseguente invio all’Agenzia delle Entrate dei dati dei corrispettivi elettronici di ogni operazione. Questa procedura necessita di una connessione di rete internet sempre attiva.

Emissione della fattura elettronica come alternativa alla certificazione dei corrispettivi

L’adempimento legato alla trasmissione dei corrispettivi elettronici ha un’alternativa.

Infatti, per le piccole imprese che emettono poche ricevute fiscali e si sono già abituate alle Fatture elettroniche magari disponendo di un software, può essere opportuno valutare di rilasciare fatture elettroniche per ciascuna operazione effettuata e a tutti i clienti.

In questo modo si evita sia l’acquisto del registratore telematico che l’utilizzo della procedura web della Agenzia delle entrate.

 

In pratica, l’emissione della Fattura Elettronica per ogni singola operazione permette di superare la certificazione telematica dei corrispettivi.

Altrimenti, in alternativa, sono a disposizione anche soluzioni software proposte da operatori privati. Si tratta di programmi collegati all’Agenzia delle Entrate che sono in grado di emettere Fatture Elettroniche e trasmissione dei corrispettivi.

Termini di invio dei corrispettivi telematici

corrispettivi elettronici devono essere memorizzati uno a uno e giorno per giorno. Questi devono essere trasmessi telematicamente all’Agenzia delle Entrate nel termine di 12 giorni.

Nel caso in cui si opti per il registratore telematico sarà questi, in autonomia, a collegarsi dopo la chiusura giornaliera con i server dell’Agenzia delle Entrate. Il registratore, infatti, è in grado di trasmettere i file in totale autonomia. Per fare questo è comunque necessaria una connessione internet sempre attiva.

Tuttavia, qualora vi siano dei problemi di connessione di rete sono previsti, comunque, 12 giorni di tempo per trasmettere i corrispettivi. Oppure, è possibile riconnettere il registratore con altre procedure previste.

 

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